Domande dopo la riproduzione assistita

È normale che dopo un trattamento di procreazione medicalmente assistita sorgano dubbi e domande. In questa pagina La aiuteremo a rispondere a queste domande.

Domande dopo la riproduzione assistita

Circa 9 giorni dopo il trattamento di procreazione medicalmente assistita sapremo se è incinta. A tal fine, si consiglia di eseguire un test ormonale, chiamato Beta-hCG, nel sangue. Se è positivo, significa che è incinta. Dovrà continuare a somministrare il farmaco fino all’appuntamento di consultazione. A quel punto confermeremo la gravidanza con un’ecografia.

Dopo un trattamento di procreazione medicalmente assistita non riuscito, si può verificare uno stato di scoraggiamento e una possibile perdita di fiducia nella tecnica. Consulti il Suo specialista per conoscere la prognosi del suo caso e se è consigliabile procedere con un’altra tecnica o trattamento.

Si fidi dei dati che Le forniamo sull’efficacia dei trattamenti e tenga presente che, dopo diversi tentativi, le probabilità cumulative di gravidanza aumentano (visiti la sezione sulle percentuali di successo di Ginefiv).

L’attuale legge sulla riproduzione assistita limita a tre il numero massimo di embrioni da trasferire per ogni transfer.

Attualmente non è possibile garantire questa sicurezza. L’unica cosa che possiamo fare è selezionare gli embrioni che dal punto di vista morfologico presentano la migliore qualità. Se il numero di embrioni è sufficiente e adatto al Suo caso specifico, può optare per la coltura di embrioni lunghi o di blastocisti, o per la diagnosi preimpianto per aumentare le possibilità di impianto.

Sì, anche se dopo una procreazione medicalmente assistita riuscita c’è una percentuale leggermente più alta di aborti spontanei rispetto alle altre gravidanze.

35 anni di esperienza
Seguridad garantizada
Assistenza personalizzata
Tecnologia in prima linea
Alte percentuali di successo
Tariffe economiche